Per i giochi elettronici deve essere creata, quanto prima, un’unità di controllo centrale all’interno dell’Agenzia Dogane e Monopoli.
L’ho chiesto con un’interrogazione presentata al Ministro dell’Economia e delle Finanze.
Non soltanto: con questa interrogazione – riferendomi alla Convenzione firmata il 16 febbraio 2010 fra Amministrazione autonoma monopoli di Stato (AAMS) e SIAE – ho chiesto conto al Ministro dei risultati dei controlli effettuati nell’ultimo triennio per il censimento delle slot machine; dei costi sostenuti per ogni annualità della Convenzione; del fatto se SIAE abbia effettuato il servizio con proprio personale e con quali forme contrattuali; del perché non siano state addotte spiegazioni per motivare il rinnovo tacito della Convenzione, stante l’accresciuta disponibilità di personale di ex AAMS; e infine di quale sia l’attuale piano di impiego del personale dipendente di ex AAMS, con particolare riferimento ai dipendenti ex Ministero dell’Economia e delle Finanze.
Queste domande molto mirate e concrete non possono che agganciare il tema di una piena efficacia dei controlli per quel che concerne il problema sociale e medico della ludopatia; una questione che dovrebbe essere al centro dell’azione politica e che, per rimanere al territorio emiliano-romagnolo, ha visto impennarsi la percentuale delle persone che si sono rivolte al Sert per dipendenza da gioco del 57% dal 2010 al 2012.
Sicuramente esistono buone pratiche in via d’attivazione come la recentissima legge sul contrasto al gioco d’azzardo approvata all’unanimità dalla Regione Emilia-Romagna oppure come l’ipotesi del Comune di Bologna di concedere sgravi fiscali su Tares ed Imu per gli esercizi che non installino videopoker, ma è altrettanto certo che una responsabilità maggiore da parte dello Stato centrale nella decisiva fase dei controlli non sia più rinviabile.
On. Giovanni Paglia
L’ho chiesto con un’interrogazione presentata al Ministro dell’Economia e delle Finanze.
Non soltanto: con questa interrogazione – riferendomi alla Convenzione firmata il 16 febbraio 2010 fra Amministrazione autonoma monopoli di Stato (AAMS) e SIAE – ho chiesto conto al Ministro dei risultati dei controlli effettuati nell’ultimo triennio per il censimento delle slot machine; dei costi sostenuti per ogni annualità della Convenzione; del fatto se SIAE abbia effettuato il servizio con proprio personale e con quali forme contrattuali; del perché non siano state addotte spiegazioni per motivare il rinnovo tacito della Convenzione, stante l’accresciuta disponibilità di personale di ex AAMS; e infine di quale sia l’attuale piano di impiego del personale dipendente di ex AAMS, con particolare riferimento ai dipendenti ex Ministero dell’Economia e delle Finanze.
Queste domande molto mirate e concrete non possono che agganciare il tema di una piena efficacia dei controlli per quel che concerne il problema sociale e medico della ludopatia; una questione che dovrebbe essere al centro dell’azione politica e che, per rimanere al territorio emiliano-romagnolo, ha visto impennarsi la percentuale delle persone che si sono rivolte al Sert per dipendenza da gioco del 57% dal 2010 al 2012.
Sicuramente esistono buone pratiche in via d’attivazione come la recentissima legge sul contrasto al gioco d’azzardo approvata all’unanimità dalla Regione Emilia-Romagna oppure come l’ipotesi del Comune di Bologna di concedere sgravi fiscali su Tares ed Imu per gli esercizi che non installino videopoker, ma è altrettanto certo che una responsabilità maggiore da parte dello Stato centrale nella decisiva fase dei controlli non sia più rinviabile.
On. Giovanni Paglia