Stamattina ho fatto visita al presidio in difesa della scuola pubblica in corso a Bologna e ho confermato la mia partecipazione allo sciopero della fame a staffetta.
Ho voluto incontrare di persona insegnanti e attivisti per ringraziarli ancora una volta della loro lotta, per un'altra idea di formazione e di società.
La lotta contro una riforma autoritaria è entrata nella fase dello sciopero degli scrutini, mentre invece in Parlamento il testo è in discussione al Senato.
E' dunque questo il momento per ribadire le nostre priorità, dopo un percorso di ascolto che ci ha visti partecipare a non meno di una decina di incontri sul territorio regionale negli ultimi due mesi:
la trasformazione delle 100.000 assunzioni promesse in un decreto legge che le renda immediatamente operative; un piano di stabilizzazione che nel corso di pochi anni porti ad assorbire tutti i precari; tempi più lunghi per la discussione affinché il Governo riconsideri una riforma largamente incentrata sul privato che avrà come unico esito quello di dividere ulteriormente l'Italia e di renderla più diseguale; restituire una centralità strategica alla scuola in termini di risorse e di attenzione.
Esattamente quel che proponeva la Legge di Iniziativa popolare sottoscritta da centomila cittadini, che ci siamo incaricati di rappresentare in Parlamento e alla quale il Governo non ha dedicato il minimo segno di attenzione.
Renzi immagina una realtà fatta di competizione feroce per chi sta in basso e di gioiosa armonia per chi sta in alto.
È un brutto mondo, opposto a quello che noi vogliamo costruire.
Giovanni Paglia
Ho voluto incontrare di persona insegnanti e attivisti per ringraziarli ancora una volta della loro lotta, per un'altra idea di formazione e di società.
La lotta contro una riforma autoritaria è entrata nella fase dello sciopero degli scrutini, mentre invece in Parlamento il testo è in discussione al Senato.
E' dunque questo il momento per ribadire le nostre priorità, dopo un percorso di ascolto che ci ha visti partecipare a non meno di una decina di incontri sul territorio regionale negli ultimi due mesi:
la trasformazione delle 100.000 assunzioni promesse in un decreto legge che le renda immediatamente operative; un piano di stabilizzazione che nel corso di pochi anni porti ad assorbire tutti i precari; tempi più lunghi per la discussione affinché il Governo riconsideri una riforma largamente incentrata sul privato che avrà come unico esito quello di dividere ulteriormente l'Italia e di renderla più diseguale; restituire una centralità strategica alla scuola in termini di risorse e di attenzione.
Esattamente quel che proponeva la Legge di Iniziativa popolare sottoscritta da centomila cittadini, che ci siamo incaricati di rappresentare in Parlamento e alla quale il Governo non ha dedicato il minimo segno di attenzione.
Renzi immagina una realtà fatta di competizione feroce per chi sta in basso e di gioiosa armonia per chi sta in alto.
È un brutto mondo, opposto a quello che noi vogliamo costruire.
Giovanni Paglia