Nel febbraio 2014, in Italia e in Emilia Romagna vige la censura.
Pare incredibile, ma è così.
Non si può infatti parlare d'altro per quanto accaduto lo scorso 22 febbraio al Cocoricò di Riccione, laddove lo show Memorabilia dedicato alla storica performance di Marina Abramovic e messo in scena dalla compagnia ravennate Fanny&Alexander attraverso il ricorso ai nudi artistici, è stato platealmente interrotto da Carabinieri in borghese per presunti atti osceni in luogo pubblico.
Lo denuncia Giovanni Paglia, deputato ravennate di Sinistra Ecologia Libertà, autore di una interrogazione congiunta al Ministero degli Interni e della Cultura per chiedere interventi e provvedimenti sull'accaduto nonché garanzie sul futuro.
Una violazione grave della libertà di espressione, artistica e personale e in contrasto con il principio di laicità - afferma Paglia - giacché non è possibile che il passaggio degli spettatori tra tre coppie di persone nude in piedi l'una di fronte all'altra (questo l'atto osceno contestato, ndr), per altro in uno spazio ad accesso controllato, possa configurarsi come un reato e condurre i professionisti impegnati e il direttore artistico in caserma.
Esprimo tutta la mia solidarietà agli artisti ingiustamente trattenuti - conclude Paglia - e spero davvero che episodi medievali del genere non abbiano più a ripetersi.
On. Giovanni Paglia
Pare incredibile, ma è così.
Non si può infatti parlare d'altro per quanto accaduto lo scorso 22 febbraio al Cocoricò di Riccione, laddove lo show Memorabilia dedicato alla storica performance di Marina Abramovic e messo in scena dalla compagnia ravennate Fanny&Alexander attraverso il ricorso ai nudi artistici, è stato platealmente interrotto da Carabinieri in borghese per presunti atti osceni in luogo pubblico.
Lo denuncia Giovanni Paglia, deputato ravennate di Sinistra Ecologia Libertà, autore di una interrogazione congiunta al Ministero degli Interni e della Cultura per chiedere interventi e provvedimenti sull'accaduto nonché garanzie sul futuro.
Una violazione grave della libertà di espressione, artistica e personale e in contrasto con il principio di laicità - afferma Paglia - giacché non è possibile che il passaggio degli spettatori tra tre coppie di persone nude in piedi l'una di fronte all'altra (questo l'atto osceno contestato, ndr), per altro in uno spazio ad accesso controllato, possa configurarsi come un reato e condurre i professionisti impegnati e il direttore artistico in caserma.
Esprimo tutta la mia solidarietà agli artisti ingiustamente trattenuti - conclude Paglia - e spero davvero che episodi medievali del genere non abbiano più a ripetersi.
On. Giovanni Paglia