Il deputato di SEL Giovanni Paglia ha sottoposto un’interrogazione al Ministero dell’Ambiente in merito al paventato progetto di una nuova centrale di stoccaggio gas, presentato dalla Stogit spa, all’interno di un’area ricompresa tra i Comuni di Lugo e Alfonsine (RA).
Paglia - ribadendo la contrarietà di SEL al progetto in quanto previsto in un’area soggetta a forti fenomeni di subsidenza e chiedendo quindi al Ministero “di assumere fin da subito tutti gli elementi utili a valutare l'opportunità di realizzare una centrale di stoccaggio in un territorio potenzialmente privo dei requisiti minimi di fattibilità”, ma anche perché, stante l'attuale regime delle royalties e delle compensazioni, esso non avrebbe alcuna ricaduta positiva sui territori interessati, né è prevista alcuna opportunità lavorativa - ha rilanciato al Ministero la proposta dell'Unione dei Comuni della Bassa Romagna che ha presentato un'istanza di proroga di 60 giorni dei termini di presentazione delle osservazioni alla procedura di VIA (Valutazione d’impatto ambientale), "per garantire il diritto minimo dei cittadini di partecipare in modo informato alla formazione della decisione".
“Infatti - rimarca Paglia - il Ministero dell'Ambiente ha attivato la procedura di VIA, fissando al 13 settembre la scadenza dei termini per la presentazione delle osservazioni da parte dei cittadini interessati; un tempo insufficiente - conclude il deputato di SEL - in considerazione del forte allarme sociale suscitato dal progetto, dati i rischi ambientali connessi, legati al maggior inquinamento atmosferico, all'insistenza in un territorio interessato da forti fenomeni di subsidenza, alle dimensioni dell'area di stoccaggio, alla distanza ravvicinata degli impianti all'abitato”.
Paglia - ribadendo la contrarietà di SEL al progetto in quanto previsto in un’area soggetta a forti fenomeni di subsidenza e chiedendo quindi al Ministero “di assumere fin da subito tutti gli elementi utili a valutare l'opportunità di realizzare una centrale di stoccaggio in un territorio potenzialmente privo dei requisiti minimi di fattibilità”, ma anche perché, stante l'attuale regime delle royalties e delle compensazioni, esso non avrebbe alcuna ricaduta positiva sui territori interessati, né è prevista alcuna opportunità lavorativa - ha rilanciato al Ministero la proposta dell'Unione dei Comuni della Bassa Romagna che ha presentato un'istanza di proroga di 60 giorni dei termini di presentazione delle osservazioni alla procedura di VIA (Valutazione d’impatto ambientale), "per garantire il diritto minimo dei cittadini di partecipare in modo informato alla formazione della decisione".
“Infatti - rimarca Paglia - il Ministero dell'Ambiente ha attivato la procedura di VIA, fissando al 13 settembre la scadenza dei termini per la presentazione delle osservazioni da parte dei cittadini interessati; un tempo insufficiente - conclude il deputato di SEL - in considerazione del forte allarme sociale suscitato dal progetto, dati i rischi ambientali connessi, legati al maggior inquinamento atmosferico, all'insistenza in un territorio interessato da forti fenomeni di subsidenza, alle dimensioni dell'area di stoccaggio, alla distanza ravvicinata degli impianti all'abitato”.