Sul caso della paventata chiusura di Casa Gallo occorre che si attivi la Prefettura.
L'ho chiesto oggi attraverso un'interrogazione al ministero degli Interni
A Rimini esiste una consistente emergenza abitativa.
Secondo l'amministrazione comunale, i senza fissa dimora sarebbero circa 200, fra stanziali e in transito.
La Caritas parla invece di 300 stanziali e di oltre 2.500 persone prive di una casa assistite nel solo 2014.
Il progetto "Casa Gallo" - partito a fine dicembre 2015 e gestito dalle associazioni Rumori Sinistri e No Borders - ha ospitato oltre 70 persone durante i mesi invernali e ancora oggi ne conta 43.
Data questa situazione, lo scorso 15 aprile il Comune di Rimini ha comunicato la volontà di chiudere il progetto, non rinnovando la convenzione in scadenza, con la motivazione che esso sarebbe stato limitato all'emergenza freddo e non all'accoglienza per persone prive di un tetto e impossibilitate per ragioni di reddito a procurarsene uno.
Ci chiediamo perché.
Perché non è possibile consentire la prosecuzione di un'esperienza virtuosa, priva di problematiche sul piano dell'ordine pubblico, caratterizzata da costi molto contenuti per la comunità locale, considerando la ferma intenzione dei volontari operanti al suo interno di continuare il loro impegno?
C'entra qualcosa la campagna elettorale?
On. Giovanni Paglia
Sinistra Italiana
L'ho chiesto oggi attraverso un'interrogazione al ministero degli Interni
A Rimini esiste una consistente emergenza abitativa.
Secondo l'amministrazione comunale, i senza fissa dimora sarebbero circa 200, fra stanziali e in transito.
La Caritas parla invece di 300 stanziali e di oltre 2.500 persone prive di una casa assistite nel solo 2014.
Il progetto "Casa Gallo" - partito a fine dicembre 2015 e gestito dalle associazioni Rumori Sinistri e No Borders - ha ospitato oltre 70 persone durante i mesi invernali e ancora oggi ne conta 43.
Data questa situazione, lo scorso 15 aprile il Comune di Rimini ha comunicato la volontà di chiudere il progetto, non rinnovando la convenzione in scadenza, con la motivazione che esso sarebbe stato limitato all'emergenza freddo e non all'accoglienza per persone prive di un tetto e impossibilitate per ragioni di reddito a procurarsene uno.
Ci chiediamo perché.
Perché non è possibile consentire la prosecuzione di un'esperienza virtuosa, priva di problematiche sul piano dell'ordine pubblico, caratterizzata da costi molto contenuti per la comunità locale, considerando la ferma intenzione dei volontari operanti al suo interno di continuare il loro impegno?
C'entra qualcosa la campagna elettorale?
On. Giovanni Paglia
Sinistra Italiana