Oggi nel corso dell'audizione con il Presidente del Fondo Interbancario di Tutela dei Depositi, sono emersi particolari interessanti.
Il primo è che non esiste alcuna norma comunitaria che avrebbe impedito il suo intervento in riferimento alle 4 banche coinvolte dal recente decreto, ma solo un'interpretazione arbitraria della Commissione Europea.
È sulla base di questa interpretazione che il Governo ha impedito nei mesi scorsi l'intervento del Fondo, quando sarebbe stato possibile agire prima che la situazione si compromettesse al punto da compromettere totalmente gli interessi di azionisti e obbligazionisti.
Il Fondo aveva addirittura autorizzato l'intervento in uno dei 4 casi, senza che questo andasse a buon fine per l'opposizione informale della Commissione, accettato dal Governo senza colpo ferire.
Perché il Governo non ha tutelato gli interessi nazionali, accettando sulla base di un atto atipico della Commissione di lasciare deteriorare una situazione con i risultati noti, e lo ha fatto sempre e solo sulla base di rapporti informali, senza nemmeno chiedere una decisione formale, che peraltro non spetterebbe nemmeno alla Commissione?
A questa domanda dovrà rispondere il Governo, perché c'è di mezzo l'interesse di migliaia di piccoli risparmiatori, oltre alla stabilità del sistema del credito italiano.
On. Giovanni Paglia
capogruppo Sinistra Italiana in commissione Finanze, Camera
Il primo è che non esiste alcuna norma comunitaria che avrebbe impedito il suo intervento in riferimento alle 4 banche coinvolte dal recente decreto, ma solo un'interpretazione arbitraria della Commissione Europea.
È sulla base di questa interpretazione che il Governo ha impedito nei mesi scorsi l'intervento del Fondo, quando sarebbe stato possibile agire prima che la situazione si compromettesse al punto da compromettere totalmente gli interessi di azionisti e obbligazionisti.
Il Fondo aveva addirittura autorizzato l'intervento in uno dei 4 casi, senza che questo andasse a buon fine per l'opposizione informale della Commissione, accettato dal Governo senza colpo ferire.
Perché il Governo non ha tutelato gli interessi nazionali, accettando sulla base di un atto atipico della Commissione di lasciare deteriorare una situazione con i risultati noti, e lo ha fatto sempre e solo sulla base di rapporti informali, senza nemmeno chiedere una decisione formale, che peraltro non spetterebbe nemmeno alla Commissione?
A questa domanda dovrà rispondere il Governo, perché c'è di mezzo l'interesse di migliaia di piccoli risparmiatori, oltre alla stabilità del sistema del credito italiano.
On. Giovanni Paglia
capogruppo Sinistra Italiana in commissione Finanze, Camera