Oggi la Camera ha approvato la legge di stabilità 2015.
Il mio voto è stato contrario, e non poteva essere diversamente, visto che la manovra non produrrà alcun effetto positivo, per ammissione dello stesso Governo, sulla crescita, ma soprattutto sulla disoccupazione, che continua a crescere e non risparmia nemmeno regioni come l'Emilia Romagna.
Si è scelta la strada dello sconto fiscale indiscriminato alle imprese, persino a quelle che licenziano o delocalizzano, e si sono tagliati fondi fondamentali a Comuni e Regioni che si troveranno ora nella condizione di falcidiare servizi o investimenti oppure di privatizzare.
C'è anche la ciliegina sulla torta, ovvero la possibilità di destinare la quasi totalità degli oneri di urbanizzazione alla parte corrente del bilancio, con l'effetto di incentivare i Comuni a fare cassa con la cementificazione del territorio.
Si è fatto esattamente il contrario di ciò che sarebbe necessario, ovvero rilanciare gli investimenti pubblici, a partire dalla piccole opere locali finalizzate alla messa in sicurezza del territorio, premiando le attività a più alto tasso occupazionale.
Ma il Governo ancora una volta si è mostrato prigioniero dei diktat di Bruxelles e dell'ideologia liberista, che pensa che la sola soluzione sia rappresentata dal taglio dei salari, dei diritti e della spesa pubblica.
On. Giovanni Paglia
Capogruppo Sel commissione Finanze Camera dei deputati
Il mio voto è stato contrario, e non poteva essere diversamente, visto che la manovra non produrrà alcun effetto positivo, per ammissione dello stesso Governo, sulla crescita, ma soprattutto sulla disoccupazione, che continua a crescere e non risparmia nemmeno regioni come l'Emilia Romagna.
Si è scelta la strada dello sconto fiscale indiscriminato alle imprese, persino a quelle che licenziano o delocalizzano, e si sono tagliati fondi fondamentali a Comuni e Regioni che si troveranno ora nella condizione di falcidiare servizi o investimenti oppure di privatizzare.
C'è anche la ciliegina sulla torta, ovvero la possibilità di destinare la quasi totalità degli oneri di urbanizzazione alla parte corrente del bilancio, con l'effetto di incentivare i Comuni a fare cassa con la cementificazione del territorio.
Si è fatto esattamente il contrario di ciò che sarebbe necessario, ovvero rilanciare gli investimenti pubblici, a partire dalla piccole opere locali finalizzate alla messa in sicurezza del territorio, premiando le attività a più alto tasso occupazionale.
Ma il Governo ancora una volta si è mostrato prigioniero dei diktat di Bruxelles e dell'ideologia liberista, che pensa che la sola soluzione sia rappresentata dal taglio dei salari, dei diritti e della spesa pubblica.
On. Giovanni Paglia
Capogruppo Sel commissione Finanze Camera dei deputati