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On. Paglia (Sel): Cisa Faenza, Il profitto non può venire sempre prima

26/6/2015

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La vicenda della Cisa di Faenza e del possibile licenziamento di 238 tra operai e impiegati rappresenta l'ennesima dimostrazione di come per certa impresa irresponsabile la ricerca del profitto sia da preferire alla tutela dei posti di lavoro.

E' il commento dell'on. Giovanni Paglia, ravennate, di Sinistra Ecologia Libertà, che ha appena depositato un'interrogazione urgente all'attenzione della ministra dello Sviluppo Economico Guidi.

E' veramente imbarazzante l'asettico comunicato della vice-presidente di Allegion (corporation statunitense con fatturato superiore ai 2 miliardi di dollari, 25 marchi in portafoglio e oltre 8.500 dipendenti diretti in 130 stabilimenti, di cui Cisa fa parte, ndr) che sottolinea come “mettere in atto processi di riorganizzazione" sia una decisione molto difficile, ma necessaria "al fine di creare un business sostenibile a lungo termine" o che camuffa il taglio al posto di lavoro di 238 persone con un "semplificando e ottimizzando la nostra supply chain, saremo in grado di meglio rispondere alle esigenze dei nostri clienti"; lo è tanto più leggendo le parole di una coraggiosa operaia della Cisa che non ci sta a perdere la dignità e che, dalle colonne di un giornale locale, riporta una verità scolpita nell'articolo 41 della Costituzione: ovvero che il profitto non può tramutarsi in mattanza sociale.

Faenza è un territorio che in questi ultimi anni - osserva l'on. Paglia - è stata attraversata da altre due grosse crisi, quella della Omsa e delle Ceramiche Imolesi, che hanno visto la perdita di centinaia di posti di lavoro e che adesso non può permettersi di perdere anche l'80% di produzione della Cisa.

I lavoratori, i sindacati e le istituzioni stanno dando segno di non volere cedere facilmente ai diktat della multinazionale ed è un bene che il segretario nazionale della Fiom-Cgil Maurizio Landini sia in piazza il prossimo 4 luglio insieme a tutta la comunità faentina, lo stesso farò io con tutta Sel. 
Speriamo invece che per una volta il Governo non faccia lo struzzo.
D'altronde - conclude l'on. Paglia - da quando De Vincenti ha lasciato il MISE, non esiste nemmeno più nessuno che segua i tavoli di crisi.

On. Giovanni Paglia
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    GIOVANNI PAGLIA
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