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On. Paglia (LeU): Cavriago, Perché si vuole impedire ai cittadini di esprimersi?

25/1/2018

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Ho letto dei rigidi limiti e dei bizzarri impedimenti che il Comune di Cavriago parrebbe contrapporre alla libera organizzazione dei cittadini di indire un referendum consultivo circa il tema della ristrutturazione vs nuova costruzione di una scuola; senza entrare nel merito della scelta - che spetta a chi conosce pregi e difetti del territorio in cui vive - mi pare sia il caso di fare chiarezza metodologica sulla questione pena la lesione di alcuni diritti democratici fondamentali.

Per tale motivo, ho ritenuto di raccogliere segnalazioni di cittadini e consiglieri comunali e predisporre un'interrogazione al ministro degli Interni per chiedere e comprendere se sia lecita una differenza tanto accentuata tra la disciplina nazionale che permette i referendum consultivi comunali e le interpretazioni restrittive che ne danno alcuni comuni, quello di Cavriago in particolare, a guida PD.

Il Comitato che si sta attivando per l'indizione del referendum, infatti, ha già raggiunto quasi 700 firme dunque attorno al 9% (sugli aventi diritto al voto) necessario; e già qui c'è chi fa notare che a Reggio Emilia questa percentuale si abbassa al 4% e, inoltre, i 60 giorni concessi da regolamento per la raccolta (a Reggio e altrove sono 90!) - partiti dal 18 dicembre - sono stati "de facto" amputati del periodo natalizio.
Il Comune, per altro, insiste a diffidare i cittadini dalla raccolta porta a porta e a non comunicare ufficialmente al Comitato promotore quante firme debbano essere raccolte per arrivare al quorum; addirittura non c'è condivisione su chi siano gli aventi diritto a firmare per sottoscrivere il quesito referendario, tant'è che starebbero firmando cittadini che non si sa se siano aventi diritto oppure no.

Infine l'ultima assurda risposta degli uffici tecnici a una consigliera di opposizione che chiedeva se potesse autenticare la firma di un ospite della locale casa protetta, in sintesi "la raccolta avviene solo presso il Municipio ed in luoghi preventivamente autorizzati".

Pensiamo occorra dismettere ostacoli burocratici e garantire apertura e partecipazione, conclude l'On. Giovanni Paglia, deputato e candidato per le liste di Liberi e Uguali in Emilia Romagna.
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    GIOVANNI PAGLIA
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