Ha ragione la sindaca di San Lazzaro di Savena, Isabella Conti, a restituire il contributo ricevuto da Cpl Concordia per la sua campagna elettorale a seguito dei pesanti sospetti della Procura di Napoli sul conto della cooperativa modenese.
Siamo talmente d'accordo che negli scorsi giorni abbiamo depositato alla Camera una proposta di legge a mia prima firma che prevede lo stop totale ai contributi di aziende private che intrattengano rapporti con la pubblica amministrazione e la reintroduzione di forme trasparenti di finanziamento della politica.
Lo scrive l'on. Giovanni Paglia, capogruppo di Sel in commissione Finanze alla Camera.
Nella nostra proposta di legge, in particolare, "è vietato il finanziamento diretto o indiretto da parte di persone fisiche o giuridiche che abbiano in essere concessioni dello Stato, delle regioni, degli enti locali, di enti pubblici ovvero di società a partecipazione pubblica diretta o indiretta a partiti e movimenti politici; a chi ricopra, o abbia ricoperto nei dieci anni precedenti, cariche elettive o di nomina politica in comuni, province o regioni, o chi sia membro del governo, o lo sia stato nei precedenti dieci anni; alle fondazioni o altri enti collegati a soggetti politici.
Il divieto si applica anche alle persone fisiche o giuridiche che abbiano rapporti di appaltatori o di subappaltatori".
Nel nostro Paese è talmente radicato il fenomeno corruttivo - conclude l'on. Paglia - da rendere necessario eliminare anche solo il sospetto che possa sussistere un rapporto fra dazioni di denaro a partiti e ottenimento di appalti o di concessioni pubblici.
On. Giovanni Paglia
Siamo talmente d'accordo che negli scorsi giorni abbiamo depositato alla Camera una proposta di legge a mia prima firma che prevede lo stop totale ai contributi di aziende private che intrattengano rapporti con la pubblica amministrazione e la reintroduzione di forme trasparenti di finanziamento della politica.
Lo scrive l'on. Giovanni Paglia, capogruppo di Sel in commissione Finanze alla Camera.
Nella nostra proposta di legge, in particolare, "è vietato il finanziamento diretto o indiretto da parte di persone fisiche o giuridiche che abbiano in essere concessioni dello Stato, delle regioni, degli enti locali, di enti pubblici ovvero di società a partecipazione pubblica diretta o indiretta a partiti e movimenti politici; a chi ricopra, o abbia ricoperto nei dieci anni precedenti, cariche elettive o di nomina politica in comuni, province o regioni, o chi sia membro del governo, o lo sia stato nei precedenti dieci anni; alle fondazioni o altri enti collegati a soggetti politici.
Il divieto si applica anche alle persone fisiche o giuridiche che abbiano rapporti di appaltatori o di subappaltatori".
Nel nostro Paese è talmente radicato il fenomeno corruttivo - conclude l'on. Paglia - da rendere necessario eliminare anche solo il sospetto che possa sussistere un rapporto fra dazioni di denaro a partiti e ottenimento di appalti o di concessioni pubblici.
On. Giovanni Paglia