Gli arresti ai vertici della CPL Concordia devono far riflettere su cosa stia succedendo anche in quella che era la parte sana del nostro sistema economico.
Nell'ambito dell'inchiesta sulla metanizzazione di alcuni comuni dell'isola di Ischia, secondo l'accusa sarebbe emerso "il sistematico ricorso ad un modello organizzativo ispirato alla corruzione" che avrebbe portato i dirigenti di CPL "ad accordarsi non solo con i sindaci, gli amministratori locali e i pubblici funzionari, ma anche con esponenti della criminalità organizzata casertana e con gli amministratori legali a tali ambienti criminali".
Si tratta di ipotesi gravissime, ovviamente da dimostrare a processo, ma che per il solo fatto di essere formulate ci rimettono nuovamente sotto agli occhi l'intreccio perverso tra mafie, corruzione, interessi imprenditoriali e pubbliche amministrazioni debolissime quando non parte in causa (ricordiamo che è finito in manette anche il sindaco Pd di Ischia sospettato di avere intascato una tangente da 330 mila euro).
Lo scenario si fa ancora più inquietante se consideriamo le recenti e dettagliate parole del pentito di camorra Antonio Iovine che tirano in ballo la CPL per opere di metanizzazione non a norma effettuate nel comprensorio di Casal di Principe, anche se è bene specificare che si tratta di un'indagine distinta e tuttora in corso.
Fatto salvo il principio di garanzia per tutti, per favore non chiamate più queste realtà "cooperative rosse" né citate la storia di un passato legato a valori di solidarietà e mutuo soccorso: imprese è più che sufficiente.
On. Giovanni Paglia
Nell'ambito dell'inchiesta sulla metanizzazione di alcuni comuni dell'isola di Ischia, secondo l'accusa sarebbe emerso "il sistematico ricorso ad un modello organizzativo ispirato alla corruzione" che avrebbe portato i dirigenti di CPL "ad accordarsi non solo con i sindaci, gli amministratori locali e i pubblici funzionari, ma anche con esponenti della criminalità organizzata casertana e con gli amministratori legali a tali ambienti criminali".
Si tratta di ipotesi gravissime, ovviamente da dimostrare a processo, ma che per il solo fatto di essere formulate ci rimettono nuovamente sotto agli occhi l'intreccio perverso tra mafie, corruzione, interessi imprenditoriali e pubbliche amministrazioni debolissime quando non parte in causa (ricordiamo che è finito in manette anche il sindaco Pd di Ischia sospettato di avere intascato una tangente da 330 mila euro).
Lo scenario si fa ancora più inquietante se consideriamo le recenti e dettagliate parole del pentito di camorra Antonio Iovine che tirano in ballo la CPL per opere di metanizzazione non a norma effettuate nel comprensorio di Casal di Principe, anche se è bene specificare che si tratta di un'indagine distinta e tuttora in corso.
Fatto salvo il principio di garanzia per tutti, per favore non chiamate più queste realtà "cooperative rosse" né citate la storia di un passato legato a valori di solidarietà e mutuo soccorso: imprese è più che sufficiente.
On. Giovanni Paglia