Pare che la Commissione che concede le onorificenze per la Giornata del Ricordo abbia cancellato quella riconosciuta a Paride Mori, l'ufficiale emiliano delle truppe nazifasciste che nel febbraio scorso era stato decorato.
Sarebbe una buona notizia alla vigilia del 25 aprile, giunta grazie all'indignazione di tante e tanti, per una scelta tanto scandalosa da aver fatto intervenire le diplomazie diCroazia e Slovenia.
Siamo contenti perché siamo stati tra i primi a denunciare la vicenda, ma ciò che tuttavia proprio non va è la motivazione.
L'onorificenza non viene infatti revocata a Paride Mori perché repubblichino, ma solo perché morto in combattimento e non in un agguato.
Si mantiene cosi in essere l'inaccettabile modus operandi della Commissione presieduta dal presidente del Consiglio, di considerare i combattenti della Repubblica di Salò al servizio e non nemici dell'Italia, e si mantengono le onorificenze concesse a oltre 300 altri fascisti, fra cui almeno 5 criminali di guerra.
E' questo che deve essere cambiato, se non si vuole essere complici del peggiore revisionismo.
Probabilmente dalle parti di Palazzo Chigi o del ministero della Difesa qualcuno non ascolta neanche le parole del presidente della Repubblica, chiare e nette.
Torniamo a chiedere che la Commissione storica cambi modus operandi, lo chiediamo nell'anniversario della Liberazione e torneremo a chiederlo tutti i giorni, per rispetto della nostra storia e della memoria.
On. Giovanni Paglia
Sarebbe una buona notizia alla vigilia del 25 aprile, giunta grazie all'indignazione di tante e tanti, per una scelta tanto scandalosa da aver fatto intervenire le diplomazie diCroazia e Slovenia.
Siamo contenti perché siamo stati tra i primi a denunciare la vicenda, ma ciò che tuttavia proprio non va è la motivazione.
L'onorificenza non viene infatti revocata a Paride Mori perché repubblichino, ma solo perché morto in combattimento e non in un agguato.
Si mantiene cosi in essere l'inaccettabile modus operandi della Commissione presieduta dal presidente del Consiglio, di considerare i combattenti della Repubblica di Salò al servizio e non nemici dell'Italia, e si mantengono le onorificenze concesse a oltre 300 altri fascisti, fra cui almeno 5 criminali di guerra.
E' questo che deve essere cambiato, se non si vuole essere complici del peggiore revisionismo.
Probabilmente dalle parti di Palazzo Chigi o del ministero della Difesa qualcuno non ascolta neanche le parole del presidente della Repubblica, chiare e nette.
Torniamo a chiedere che la Commissione storica cambi modus operandi, lo chiediamo nell'anniversario della Liberazione e torneremo a chiederlo tutti i giorni, per rispetto della nostra storia e della memoria.
On. Giovanni Paglia