Le gravi affermazioni rilasciate dal sindaco leghista di Bondeno, Alan Fabbri, che negano pretestuosamente la possibilità di costruire una moschea nel comune del ferrarese e in generale che vi possa essere agibilità per le persone di confessione musulmana, lasciano intendere che agli organi di controllo e vigilanza del Comune possano venire impartiti ordini finalizzati alla limitazione di un diritto umano fondamentale, quale la libertà di culto, previsto dalla nostra Costituzione e da numerose convenzioni internazionali di cui l'Italia è firmataria.
Lo afferma in una nota il deputato emiliano-romagnolo di SEL, Giovanni Paglia, presentando un'interrogazione al Ministro dell'Interno volta a chiarire se tali dichiarazioni non debbano piuttosto essere interpretate come lesive di diritti fondamentali costituzionalmente garantiti e quindi se si ritenga di dovere assumere adeguate iniziative, anche in forza dell'art.40 ("Rimozione e sospensione di amministratori di enti locali") della legge sull'Ordinamento delle autonomie locali.
Come è noto - spiega Paglia - la libertà di culto è tutelata da almeno 3 articoli della Costituzione, in particolare dall'art. 19, che recita: "Tutti hanno diritto di professare liberamente la propria fede religiosa in qualsiasi forma, individuale o associata, di farne propaganda e di esercitarne in privato o in pubblico il culto, purché non si tratti di riti contrari al buon costume"; allo stesso modo sappiamo che nel Comune di Bondeno risiedevano al 01/01/2011 1.431 cittadini stranieri, pari al 9,3% della popolazione censita, di cui oltre il 50% provenienti da paesi a prevalenza di religione islamica.
Le posizioni del sindaco di Bondeno - conclude Paglia - non possono configurarsi come delle innocue opinioni, bensì lesive della dignità costituzionale e dei diritti di cittadinanza di circa un 10% della popolazione da egli amministrata.
Qui un articolo che approfondisce la questione.
Lo afferma in una nota il deputato emiliano-romagnolo di SEL, Giovanni Paglia, presentando un'interrogazione al Ministro dell'Interno volta a chiarire se tali dichiarazioni non debbano piuttosto essere interpretate come lesive di diritti fondamentali costituzionalmente garantiti e quindi se si ritenga di dovere assumere adeguate iniziative, anche in forza dell'art.40 ("Rimozione e sospensione di amministratori di enti locali") della legge sull'Ordinamento delle autonomie locali.
Come è noto - spiega Paglia - la libertà di culto è tutelata da almeno 3 articoli della Costituzione, in particolare dall'art. 19, che recita: "Tutti hanno diritto di professare liberamente la propria fede religiosa in qualsiasi forma, individuale o associata, di farne propaganda e di esercitarne in privato o in pubblico il culto, purché non si tratti di riti contrari al buon costume"; allo stesso modo sappiamo che nel Comune di Bondeno risiedevano al 01/01/2011 1.431 cittadini stranieri, pari al 9,3% della popolazione censita, di cui oltre il 50% provenienti da paesi a prevalenza di religione islamica.
Le posizioni del sindaco di Bondeno - conclude Paglia - non possono configurarsi come delle innocue opinioni, bensì lesive della dignità costituzionale e dei diritti di cittadinanza di circa un 10% della popolazione da egli amministrata.
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