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DL Fare, Colpo di mano del Governo su riconversioni industriali. Si manomette processo amministrativo per ex stabilimento Eridania Russi

25/7/2013

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Il decreto del cosiddetto Fare non passerà purtroppo alla storia per la sua capacità di contribuire alla ripresa economica di un paese in gravissima difficoltà, come testimoniano giorno dopo giorno le statistiche su occupazione, produzione industriale, crescita economica.
Servirà tuttavia a produrre tanti piccoli, negativi risultati sul piano dei diritti e della tutela dell'ambiente.
Lo afferma Giovanni Paglia, deputato di SEL e membro della Commissione Finanze della Camera.
Fra questi è utile ricordare quelli che, con un emendamento del Governo presentato all'ultimo minuto, cambiano il quadro di riferimento delle riconversioni industriali dell'ex settore saccarifero - spiega Paglia - dichiarate di interesse strategico nazionale e affidate, a discrezione del Comitato interministeriale ex art.2 comma 1 dl 2/2006, ad un Commissario ad acta.
Questo significa, per quanto riguarda lo stabilimento ex-Eridania di Russi (RA), entrare a gamba tesa all'interno di un processo amministrativo in corso - obietta Paglia - mutando le regole in corso d'opera e mettendo il Consiglio di Stato davanti alla nuova condizione di sito di interesse strategico, che si presuppone in grado di superare qualsiasi obbligo di tutela dell'interesse paesaggistico, ambientale o storico-artistico.
Da notare peraltro che il decreto prevede come destinazione prevalente degli ex-stabilimenti la produzione di energia da fonti rinnovabili, come se esistesse un qualsiasi interesse nazionale nel proliferare di grandi centrali a biomasse, la cui profittabilitá economica - sottolinea Paglia - dipende da contributi pubblici, che per paradosso lo stesso decreto riduce, ritenendoli eccessivi.
Non posso quindi che stigmatizzare questo evidente omaggio del Governo alla lobby ex-saccarifera, introdotto a tarda notte come conviene alle cose sconvenienti - prosegue il deputato ravennate di SEL - che si inserisce nella cattiva abitudine nazionale di cambiare le regole in corso, sempre in danno all'interesse pubblico.
Il gruppo SEL si batterà per cancellarlo in Senato, dato che il ricorso alla fiducia ci impedisce di farlo alla Camera - conclude Paglia - per evitare l'ennesima ferita alla certezza del diritto e alla corretta tutela dell'ambiente e dei diritti dei cittadini.
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    GIOVANNI PAGLIA
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