Dopo il mio incontro con i lavoratori della Santa Croce di Canistro (Aq) della settimana passata, sono avvenuti due gravi fatti che ci impongono di riprendere parola.
Anzitutto la proprietà di Santa Croce ha citato in giudizio i lavoratori coinvolti - che ricordiamo lamentano ferie non godute, alcune mensilità di stipendio e il mancato versamento del trattamento di fine rapporto - chiedendo loro i danni; un fatto inaudito, spropositato, che capovolge la realtà.
Nei giorni scorsi, inoltre, la Santa Croce ha fatto richiesta alla Regione Abruzzo di utilizzare, ai fini dell’imbottigliamento temporaneo, l’acqua minerale della sorgente Sant’Antonio Sponga, che da oltre due anni finisce nel fiume Liri: una istanza accompagnata da contestuale assunzione di personale “in numero adeguato al fabbisogno aziendale”.
Le istituzioni stanno giustamente valutando la richiesta, ma prima di ogni decisione sarebbe bene che Colella e la sua società paghino il dovuto ai lavoratori.
Giovanni Paglia
Sinistra Italiana
Anzitutto la proprietà di Santa Croce ha citato in giudizio i lavoratori coinvolti - che ricordiamo lamentano ferie non godute, alcune mensilità di stipendio e il mancato versamento del trattamento di fine rapporto - chiedendo loro i danni; un fatto inaudito, spropositato, che capovolge la realtà.
Nei giorni scorsi, inoltre, la Santa Croce ha fatto richiesta alla Regione Abruzzo di utilizzare, ai fini dell’imbottigliamento temporaneo, l’acqua minerale della sorgente Sant’Antonio Sponga, che da oltre due anni finisce nel fiume Liri: una istanza accompagnata da contestuale assunzione di personale “in numero adeguato al fabbisogno aziendale”.
Le istituzioni stanno giustamente valutando la richiesta, ma prima di ogni decisione sarebbe bene che Colella e la sua società paghino il dovuto ai lavoratori.
Giovanni Paglia
Sinistra Italiana