La Regione deve dotarsi di un piano trasporti coraggioso, in grado di contribuire alla diminuzione dei drammatici livelli di inquinamento della Pianura padana, incentivando il trasporto merci e persone su ferro, sostenendo e non tagliando il trasporto pubblico locale. Vanno ripensate le scelte su infrastrutture stradali (come l'autostrada Cispadana) concepite in epoche durante le quali si pensava ad uno sviluppo quantitativo illimitato, un lusso che non possiamo più permetterci. Serve una legge regionale a sostegno della mobilità ciclabile per estendere l’uso della bici nelle città e per dotare la regione delle piste di attraversamento che costituiscono un investimento anche dal punto di vista turistico. |
La mobilità riguarda tutti e quindi le Amministrazioni hanno il dovere di rispondere con soluzioni che tutelino le varie fasce della popolazione. Per questo, sarà opportuno passare da un’ottica auto-centrica ad una umano-centrica, ribaltando la scala delle priorità e ridisegnando i criteri secondo cui il governo dei territori si fa carico dell’interesse pubblico: a partire dal cambio di lessico, da “viabilità” a “mobilità sostenibile”.
Bisogna offrire la possibilità di utilizzare in modo virtuoso le diverse modalità di trasporto (treno, autobus, auto, bici) rendendo efficace l'intero servizio di trasporto pubblico, senza lasciare scoperte fasce orarie e quartieri periferici ma popolati.
Occorre, in sostanza, aprire una riflessione politica e strategica sulla situazione della mobilità
delle persone e delle cose nella nostra regione - mettendo intorno a un tavolo tecnici, cittadini, lavoratori, imprenditori, saperi, esperienze, confronti, decisori - per un cambio di paradigma culturale prima che amministrativo, invece che assistere alla solita litania di una politica senza visione e senza coraggio che sa soltanto pretendere che "si acceleri" nella costruzione di opere progettate in un'altra era e non rispondenti alle esigenze della comunità.
Bisogna offrire la possibilità di utilizzare in modo virtuoso le diverse modalità di trasporto (treno, autobus, auto, bici) rendendo efficace l'intero servizio di trasporto pubblico, senza lasciare scoperte fasce orarie e quartieri periferici ma popolati.
Occorre, in sostanza, aprire una riflessione politica e strategica sulla situazione della mobilità
delle persone e delle cose nella nostra regione - mettendo intorno a un tavolo tecnici, cittadini, lavoratori, imprenditori, saperi, esperienze, confronti, decisori - per un cambio di paradigma culturale prima che amministrativo, invece che assistere alla solita litania di una politica senza visione e senza coraggio che sa soltanto pretendere che "si acceleri" nella costruzione di opere progettate in un'altra era e non rispondenti alle esigenze della comunità.