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6. TERRITORIO

16/10/2014

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Stop al consumo del territorio. Occorrono migliaia di anni per lo sviluppo del suolo fertile, pochi giorni di azione dell'uomo per distruggerlo. La degradazione del suolo è la prima fonte di dissesto idrogeologico, le conseguenze in termini di frane e alluvioni sono già evidenti. Cura e manutenzione del territorio sono scelte indispensabili per il futuro e la sostenibilità. Le cooperative edili possono svolgere un ruolo fondamentale, convertendo la loro attività sulla riqualificazione strutturale, impiantistica ed energetica del gigantesco patrimonio esistente.
Le priorità del futuro sono: riduzione del consumo di suolo, rigenerazione urbana ed efficienza energetica degli edifici, riduzione della mobilità individuale inquinante.
Le norme esistenti, LR 20/2000 e LR19/1998, dovranno essere rivalutate e modificate per
affermare chiaramente questi principi, anche contrastando modalità di adozione di proposte che sulla base della logica della “proprietà” siano in contrasto con i principi richiamati, affermando le più avanzate culture di tutela del territorio.

A tal fine la Regione favorirà, in particolare nei progetti di rigenerazione urbana e nei progetti di riqualificazione di edifici pubblici, il ricorso ai Concorsi di Architettura, già previsti nella norma regionale.

Anche il terremoto pone il tema del rispetto del territorio e dell’urbanistica; il sisma è stato una catastrofe naturale devastatrice e non si può non apprezzare e condividere lo sforzo per la ricostruzione; non si può però dimenticare che l’adozione di norme antisismiche avrebbe
evitato buona parte dei danni e quasi tutte le vittime. Buona parte del territorio della regione è costruito senza norme antisismiche e sta mostrando una fragilità anche di fronte ad eventi meteorologici fisiologici, per cui si rendono necessarie tante piccole e decisive opere di messa in sicurezza; una scelta questa molto più utile di alcune grandi opere, anche ai fini dell'occupazione.

Bisogna rivisitare il piano energetico: in particolare la scelta di nuove centrali a biomasse va riportata alla verifica rigorosa delle condizioni di chiusura virtuosa dei cicli già esistenti, senza sottrarre terreno alle coltivazioni alimentari. Un nuovo piano deve dare centralità al risparmio e all’efficienza energetica che sono i settori di riconversione della filiera edile che possono creare occupazione qualificata.
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    La Regione con ogni sua iniziativa deve stimolare la creazione di lavoro; lavoro pulito, fondato su diritti interi e salari dignitosi.

    QUESTO è IL NOSTRO FILO ROSSO.


    Gli imprenditori che creano lavoro non sono tutti uguali: ci sono quelli responsabili, che investono in qualità e ricerca, e quelli irresponsabili, che badano solo ai propri profitti. Occorre sostenere gli uni e contrastare gli altri attraverso leggi ad hoc che scoraggino, ad esempio, le delocalizzazioni.



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